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Cute e Menopausa

  • Immagine del redattore: Dott.ssa Lucia Calvisi
    Dott.ssa Lucia Calvisi
  • 20 giu
  • Tempo di lettura: 4 min
Cute e Menopausa

La menopausa e in generale il periodo menopausale rappresentano per noi donne un momento di enorme cambiamento, sia psicologico che fisico. Così come infatti il primo ciclo è da sempre considerato il momento in cui “si diventa grandi”, quello della menopausa è un altro passaggio importante.

Fino a circa 15 anni fa, creava paura e anche un forte senso di imbarazzo parlare di queste modifiche, ma ora che la vita media si è allungata e noi donne abbiamo uno stile di vita molto più attivo e dei ruoli, sia in famiglia che lavorativi, ancora più importanti, è doveroso parlarne e utilizzare tutte le strategie che si hanno a disposizione per stare meglio. Non dimentichiamo infatti che passiamo in menopausa circa il 30% della nostra vita.

 

Innanzitutto, che cos’è la menopausa?

Da linee guida internazionali, parliamo di menopausa per indicare quella fase della vita di noi donne, di età solitamente superiore ai 45 anni, che presentano assenza del flusso mestruale per più di 12 mesi. La perimenopausa invece è il periodo precedente, caratterizzato da alterazioni del ciclo mestruale, spesso associate a sintomi come le fastidiosissime vampate e le sudorazioni notturne.Si parla invece di menopausa precoce qualora essa insorga prima dei 40 anni e si accompagni ad esami di laboratorio diagnostici (ormone FSH elevato).

 

Ma cosa succede alla nostra pelle?

La menopausa genera una condizione di carenza di estrogeni che si associa a un drastico cambiamento dello stato di salute della pelle, influendo negativamente sulla sua fisiologia e su altre importanti funzioni biologiche. I cambiamenti includono la perdita di collagene, elastina, funzione dei fibroblasti, alterazioni della vascolarizzazione e aumento dell’attività di enzimi degradativi. Ne conseguono secchezza, rughe, lassità, atrofia, alterata cicatrizzazione e ridotta capacità antiossidante e di difesa, anche dai raggi solari.

Le ghiandole surrenali e ovariche delle donne in post-menopausa continuano a produrre ormoni androgeni. Questi ormoni, in assenza o diminuzione degli estrogeni, possono causare altri effetti come voce più profonda, comparsa di peli superflui sul viso (pensiamo agli antiestetici peletti sul mento!), comparsa di pelle grassa o a tendenza acneica. Vi è infine anche una ridistribuzione del tessuto adiposo, con perdita del grasso “di supporto” sottocutaneo del viso, del collo, delle mani, del seno e delle braccia, determinando un aspetto cadente. Al contrario, vi è una concentrazione del tessuto adiposo nell’area dell’addome, dei fianchi e delle natiche, sedi di accumulo tipicamente maschili.

Non si entra però in menopausa in un giorno. Nei primi cinque anni del climaterio, si ha un brusco declino della componente collagenica della cute, con una conseguente riduzione della distensibilità e dell’elasticità della pelle, che perde spessore fino ad acquisire una caratteristica semitrasparenza.Lo spessore del derma si riduce dell’1% annuo nei primi vent’anni di menopausa, ma è nei primi cinque anni che la donna subisce una perdita pari a circa il 30% del patrimonio totale. Poi il degrado rallenta: in media, nei successivi vent’anni, il decremento delle fibre di collagene è pari al 2,1% annuo, la distensibilità della pelle aumenta dell’1,1%, mentre l’elasticità si riduce dell’1,5%.

Inoltre, complice l’avanzare del tempo, cominciano a comparire segni come cheratosi attiniche e seborroiche, lentigo solari, perché purtroppo i danni che insorgono sulla nostra pelle sono nella maggior parte dei casi “da accumulo”.

Si assiste inoltre a una notevole perdita della massa ossea (la cosiddetta osteopenia prima e osteoporosi dopo), con un aumento del rischio di frattura.

 

E a livello dei capelli?

Si può sempre tutto spiegare con le alterazioni nella produzione di ormoni. Gli estrogeni infatti giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo del capello, stimolando la fase di anagen, che è quella di crescita. Una riduzione della fase di anagen determina un allungamento di quella di telogen, che è la fase in cui i capelli cadono.Per lo stesso principio, nel post-gravidanza, quando siamo estremamente soggette a sbalzi ormonali, si verifica un accorciamento della fase di anagen e un allungamento di quella di telogen: si parla infatti di “telogen effluvium”, ossia una perdita importante e acuta di capelli, che solitamente si risolve con la ripresa della stabilizzazione ormonale.

 

Cosa fare dunque per stare meglio e affrontare in maniera più serena e consapevole questo cambiamento?

Prima di tutto è fondamentale affidarsi agli specialisti del caso. La menopausa determina infatti principalmente alterazioni dell’apparato genito-urinario, del sistema cardiovascolare, nervoso e della cute: tutti questi specialisti andranno consultati.

La pelle in particolare andrà seguita con un check-up cutaneo, al fine di diagnosticare tempestivamente qualunque tipo di nuova lesione che dovesse insorgere. La diagnosi precoce e la terapia adeguata sono fondamentali in dermatologia.

 

E per contrastare i segni sulla pelle e sui capelli?

Oggi possiamo fare veramente tanto. Pensiamo a tutti quei trattamenti di medicina rigenerativa utili per mantenere lo stato di salute della pelle: biostimolazioni con acido ialuronico, acido polilattico, PRP, esosomi per la pelle.

Se invece serve un ripristino volumetrico (non dimentichiamo che il grasso del volto, che ci dà sostegno, si riduce, mentre tendiamo ad accumulare grasso in zone nuove come l’addome o i fianchi), di grande aiuto sono i filler: trattamenti a base di acido ialuronico che, se usati in modo sapiente, non “gonfiano” il viso, ma consentono di ripristinare i volumi con naturalezza, in quello che viene definito “lifting liquido”.

Per i capelli possiamo intervenire con terapie rigenerative come PRP, carbossiterapia o mesoterapia.

Il corpo invece può beneficiare di trattamenti per le adiposità localizzate come la criolipolisi o la mesoterapia, e per stimolare elasticità e tono con la carbossiterapia.

 
 
 

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